
Il nostro tempo è importante, diamogli valore
(articolo a 4 mani delle dott.sse Roberta Ruggieri e Anastasia Pelliccia)
Che cos’è il tempo?
Se pensiamo al tempo la prima cosa che ci viene in mente sono le lancette dell’orologio che scorrono. Quindi un tempo che principalmente è oggettivo.
Ma fermiamoci un attimo: quante volte ci è capitato di fare la fila alle poste, al supermercato, in banca o di aspettare il ritorno di una persona a noi cara?
Il tempo ci sembrava non scorrere. Mentre se ricordiamo i nostri momenti felici (quelli di un viaggio, del matrimonio, della nascita di un figlio) il tempo sembra essere volato alla velocità della luce.
“Ognuno di noi scorre ad una velocità diversa”.
Quindi possiamo affermare che ognuno di noi va ad utilizzare, inconsciamente o meno, una particolare prospettiva temporale. Questa nostra modalità influenza le nostre decisioni, il nostro benessere e quello che siamo.
Come sostiene Zimbardo (Boyd, 2009) esiste un “tempo psicologico e soggettivo”, la cui percezione cambia da persona a persona e in merito anche al contesto che stiamo vivendo.
Il contesto che stiamo vivendo oggi è davvero surreale e tutto ci porta a riflettere fino a quando durerà questa situazione, sino a quando dovremo stare chiusi dentro casa.
E’ proprio vero quindi che solitamente il tempo ci costringe di conseguenza a pensare alla durata.
Fino a quando si protarrà questa emergenza epidemiologica ?
Quanto dura la giornata? Sempbra infinita…
Quando durerà questa relazione?
Ricordiamo Sant’Agostino (354-430) che diceva:
“Risulta dunque chiaro che futuro e passato non esistono e che impropriamente si dice che esistono tre tempi. Il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro”
Quindi se riflettiamo su quello che davvero è importante non potremmo che concludere che ciò che ha valore è il flusso del tempo, dell’esperienza che viviamo. Se guardiamo al passato sarà impossibile modificarlo, se pensiamo al futuro sarà forse interessante, ma pur sempre molto complicato da pianificare.
Ma se potenzialmente ammiriamo il nostro presente possiamo apprezzare i veri valori essenziali della vita, della natura, del mondo.
Spesso, ci è capitato di sentir dire:
“non ho tempo a sufficienza per poter fare tutto ciò che devo”
“vorrei che le giornate non finissero mai”
“anche oggi non sono riuscita a portare a termine l’infinità di cose che mi ero prefissata”
…e potremmo continuare all’infinito.
Ci capita spesso, anche durante questa emergenza sanitaria, di voler fare così tante cose. E quando la giornata giunge al termine, ci si rende conto di non aver terminato tutto ciò che avevamo in programma.
Ciò non lascia una piacevole sensazione, anzi, il non aver concluso tutto spesso ci fa sentire insoddisfatti o inconcludenti.Alcuni di noi erano abituati così tanto a rincorrere il tempo che non riescono a fermarsi nemmeno a casa. Neanche durante lerestrizioni dovute al Covid-19. Certo l’ambizione può essere considerata come una capacità positiva. E molto probabilmente a tanti capita di impegnarsi di più. In particolare quando se ne avverte il bisogno e, come in questo momento, abbiamo tanto tempo a disposizione.
Ma siamo sicuri che impegnarci di più ed occupare tutto il tempo a disposizione significhi ottenere dei risultati qualitativamente migliori ed efficienti?
Bisogna però fare molta attenzione. “Riempire gli spazi” potrebbe danneggiare la nostra produttività, esaurire le nostre energie e mettere in discussione il nostro ben-essere.
Crediamo che sia importante avere “il giusto equilibrio” tra il troppo e il poco. Abbiamo in questo momento una risorsa preziosa, che è appunto il tempo. Impariamo ad utilizzarlo nella maniera più efficace per noi e ad attribuirgli il giusto valore.
Se impariamo a fare questo potremmo notare un notevole miglioramento del nostro benessere. Apprendere a dare un valore al tempo significherebbe scegliere di fare anche quello che ci fa star bene. Magari mettendo un po’ da parte la corsa affannosa contro il tempo che sembra essere sempre poco.
Cerchiamo di trasferire ai nostri pazienti la possibilità d’niziare a conoscere, ad assaporare ed apprezzare un passo più lento. In modo tale che ci permetta di osservare e riflettere su nuovi orizzonti.
Rallentare permette di connettersi con se stessi, a quel sentire che non accade quando tutto procede troppo velocemente. Ci permette di tornare al proprio corpo e quindi alle emozioni che in esso troppo spesso tratteniamo.
Fermarsi nel tempo ci consente di conoscere parti di noi inesplorate permettendoci di arricchire la consapevolezza che abbiamo di noi stessi. Assaporare in un modo diverso e autentico la natura e le relazioni che abbiamo costruito. Imparare a frenare ci aiuta a vivere consapevolmente e intenzionalmente, a rimuovere tutto quello che non ci è essenziale.
Il rilassamento e le visualizzazioni ci aiutano ad accogliere ed accettare la vita così com’è. A sentire tramite il corpo le nostre vere emozioni e a donargli un nuovo spazio incontaminato.
Ci aiuta a trovare un nuovo modo per adattarci ai nuovi cambiamenti.
Hai mai sentito parlare del kronos e del Kairos?
I greci utilizzavano due parole per indicare il tempo: kronos e Kairos.Con la prima rappresentavano la natura quantitativa del tempo. Quindi kronos veniva utilizzato per definire il tempo necessario per svolgere un’attività e può essere misurato in secondi, minuti, ore…
Mentre con Kairos si riferivano ad un tempo qualitativo: un periodo indeterminato in cui accade “qualcosa” di speciale.
Se dedichiamo la nostra vita al kronos la riduciamo ad una addizione di anni, accumulando esperienze e momenti. Ma le emozioni hanno bisogno di essere vissute, fermate per davvero nel Kairos, così come la qualità del nostro tempo ha bisogno della nostra presenza.
Imparare a vivere questo tempo è un valore aggiunto all’esperienza di vita che facciamo ogni giorno. Ci permette di entrare in una dimensione temporale non solo più distensiva. Ma di poter vivere e godere appieno di alcuni aspetti della quotidianità che solitamente tendiamo ad accantonare. Forse perché non si è in grado di dare una priorità alle cose. Di dare spazio alle attività che ci piacciono e fornire ascolto ai propri bisogni. O appagare una parte di noi stessi che, con il tempo, può rimanere assopita.

“Kairos è un tempo che pulsa all’interno del tempo cronologico, che lo lavora e lo trasforma dall’interno. È, da una parte, il tempo che il tempo impiega per finire. Dall’altra il tempo che ci resta, il tempo di cui abbiamo bisogno per fare finire il tempo, per giungere alla meta, per liberarci della nostra rappresentazione ordinaria del tempo”.
Giorgio Agamben
Vi lasciamo con un esercizio di bioenergetica
Siamo giunti alla fine, e ci piacerebbe salutarvi con una breve esperienza pratica che ti darà la possibilità di entrare nel tempo del kairos. Potrai farlo in qualsiasi momento della giornata purchè riesca a trovare un momento privo di possibili distrazioni. Accertati di poter rimanere solo con te stesso per qualche minuto. Anche la scelta del luogo è libera, puoi farlo in una stanza, in giardino, in terrazza. Ti consiglio abbigliamento comodo e un paio di antiscivolo.Rendi confortevole la stanza e quando ti senti pronto inizia.
0 commenti